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02 Apr 2014

ruzzuAlla scoperta dei «piccoli giganti» del Settore Giovanile della Dinamo Banco di Sardegna: palla al capitano dell'Under 15 biancoblu Matteo Ruzzu

Come e a che età  hai iniziato a giocare a basket?

«Ho cominciato a giocare a pallacanestro all'età  di cinque anni grazie ad un mio amico che, per caso, mi ha convinto a partecipare ad un allenamento» e a provare. Non ho più smesso.

Seguivi la Dinamo da tifoso prima di entrare a far parte del suo vivaio?

«No, purtroppo non avevo modo di seguirla perché prima di entrare a far parte del vivaio biancoblu abitavo a Cagliari e per questo non c'era l'opportunità  di seguire da vicino la squadra».

C'è un giocatore cui ti ispiri o ti sei ispirato?

«Inizialmente non mi ispiravo a nessun giocatore in particolare, ma già  da tre anni il mio obbiettivo è diventare un grande giocatore come il nostro Travis Diener o Daniel Hackett».

Da capitano, come descriveresti la tua squadra? Che rapporto hai con i tuoi compagni?

«Siamo ormai un gruppo che sta insieme da tre anni e quindi molto unito. Naturalmente non sostituirei nessun componente della squadra. Siamo tutti molto legati, è così sin dal primo anno, e credo proprio che continueremo ad esserlo sempre».

Quanto aiuta l'allenamento nella crescita di un cestista?

«A mio parere l'allenamento è lo specchio della partita del fine settimana e va sempre fatto al 100% senza mai risparmiarsi. Solo così si può migliorare, giorno dopo giorno».

A proposito di basket…hai un sogno nel cassetto?

«Il mio sogno è naturalmente quello di arrivare a far parte di una squadra di serie A, ma credo sia un po' il sogno di tutti i giovani come me che giocano a basket».

Sassari, 02 aprile 2014

Ufficio Stampa

Dinamo Banco di Sardegna