
Alla scoperta dei «piccoli giganti» del Settore Giovanile della Dinamo Banco di Sardegna: palla al capitano dell'Under 15 biancoblu Matteo Ruzzu
Come e a che età hai iniziato a giocare a basket?
«Ho cominciato a giocare a pallacanestro all'età di cinque anni grazie ad un mio amico che, per caso, mi ha convinto a partecipare ad un allenamento» e a provare. Non ho più smesso.
Seguivi la Dinamo da tifoso prima di entrare a far parte del suo vivaio?
«No, purtroppo non avevo modo di seguirla perché prima di entrare a far parte del vivaio biancoblu abitavo a Cagliari e per questo non c'era l'opportunità di seguire da vicino la squadra».
C'è un giocatore cui ti ispiri o ti sei ispirato?
«Inizialmente non mi ispiravo a nessun giocatore in particolare, ma già da tre anni il mio obbiettivo è diventare un grande giocatore come il nostro Travis Diener o Daniel Hackett».
Da capitano, come descriveresti la tua squadra? Che rapporto hai con i tuoi compagni?
«Siamo ormai un gruppo che sta insieme da tre anni e quindi molto unito. Naturalmente non sostituirei nessun componente della squadra. Siamo tutti molto legati, è così sin dal primo anno, e credo proprio che continueremo ad esserlo sempre».
Quanto aiuta l'allenamento nella crescita di un cestista?
«A mio parere l'allenamento è lo specchio della partita del fine settimana e va sempre fatto al 100% senza mai risparmiarsi. Solo così si può migliorare, giorno dopo giorno».
A proposito di basket…hai un sogno nel cassetto?
«Il mio sogno è naturalmente quello di arrivare a far parte di una squadra di serie A, ma credo sia un po' il sogno di tutti i giovani come me che giocano a basket».
Sassari, 02 aprile 2014
Ufficio Stampa
Dinamo Banco di Sardegna