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17 Jan 2014

conf.stefano2014All'antivigilia della sfida a Bologna, prima del girone di ritorno, a 20 giorni dalle F8 di Coppa Italia e a due giorni dall'onorevole ko di Bamberga in Eurocup il presidente Stefano Sardara fa il punto della situazione sulla stagione biancoblu

Media Time. L'occasione è propizia, e la presentazione del nuovo acquisto biancoblu, Massimo Chessa, da al presidente Stefano Sardara l'opportunità  di mettersi a disposizione dei giornalisti, pronto a rispondere a tutte le domande del caso, a fare il punto della situazione sul momento e sulla stagione Dinamo. Il tutto accade quando si è appena girato alla boa di metà  regular season, all'antivigilia della prima sfida del girone di ritorno in programma domenica alle 18:15 al PalaSerradimigni contro la Granarolo Bologna, a venti giorni dall'esordio nella Beko Final Eight di Milano proprio contro l'Olimpia ed a due giorni dalla gara giocata e persa con onore in Germania con i campioni del Bamberg.

Le parole. «Siamo al giro di boa, si può fare un primo bilancio. Nei momenti di depressione se apri facebook ti rendi conto che la Dinamo sembra una franchigia Nba: tantissimi nomi associati al nostro roster. Facciamo chiarezza: girone di andata assolutamente positivo per Sassari. Sono felice di quanto fatto sino ad ora in campionato e coppa, perché non mi dimentico mai chi siamo, da dove arriviamo e cosa stiamo facendo. Lavoriamo per migliorarci, vogliamo migliorarci, abbiamo voglia di fare bene, voglia di emergere..ma piedi per terra. Dobbiamo avere la consapevolezza di chi siamo e cosa stiamo facendo. Ci vorrà  del tempo perché Sassari maturi sotto questo punto di vista. Il nostro è un percorso da fare a piccoli step, facendo i passi proporzionati al nostro fisico, in modo da evitare di cadere per terra. Solo in questa maniera possiamo dare solidità  al progetto Dinamo. Sapevamo che sarebbe stata una stagione complicata, volevamo crescere e crescere è complesso. Il problema è proprio il passaggio da una dimensione «familiare» ad una «professionale», con tutte le contingenze e complessità  che questo comporta. Chiaro che è impossibile pensare di passare in due anni e mezzo dalla possibile chiusura della società  allo scudetto, occorre programmare. Obiettivi? Fare divertire la gente! Non siamo dei mediocri, puntiamo a fare qualcosa di importante, ma costruendo tutto pezzo per pezzo facendo crescere attorno a noi il movimento e l'ambiente. L'entusiasmo deve essere il nostro punto di forza. Travis? Con l'arrivo di Massimo Chessa io mi faccio da parte nel ruolo di play – sorride -, anche perché domenica torna Travis Diener, sta lavorando e domenica sarà  dei nostri. Johnson? I giocatori non sono pacchi postali. L'arrivo di Drew ha dato qualcosa di importante alla squadra, ha dimostrato e confermato di poterci dare tanto. La relazione con Linton resta ottima, ma chiaramente le scelte tecniche possono variare. Johnson resta un giocatore della Dinamo, in bocca al lupo a lui e a sua moglie Delia che stanno per diventare genitori. Bologna? Passaggio importante. Dopo la grande prestazione di Bamberga, offerta contro un team di alto livello. Avevamo assenze importanti, nove aerei complessivi sulle spalle eppure siamo scesi in campo con mentalità  giusta e vincente. Con Bologna sarà  tappa fondamentale per capire se a livello di mentalità  ci siamo, oppure se questo approccio ancora non ci appartiene».

 

Sassari, 17 gennaio 2014

Ufficio Stampa

Dinamo Banco di Sardegna