
La Dinamo e l'ambiente di Sassari visti da Paola Ellisse, la "Signora del basket": uno sguardo lucido ed emozionale, la passione e l'amore per il Gioco come valori al di sopra di ogni cosa. Un contributo in esclusiva per la rubrica "Visti da" sul magazine biancoblu DinamoMania
Ama, ama follemente, ama più che puoi;
e se ti dicono che è peccato
ama il tuo peccato e sarai innocente.
(W. Shakespeare)
In quanti modi si può declinare l’amore? La famiglia, gli amici, la vita. Tanti amori che vanno vissuti con quel pizzico di lucida follia che li rende speciali. Chi è fortunato ama molto, ama follemente e più che può. Chi è ancora più fortunato, come la sottoscritta, ha anche la possibilità di amare ogni singolo minuto della propria giornata, perché c’è il Gioco. Quel gioco fatto di geometrie che possono sembrare fredde ma in realtà nascondono vibrazioni ed emozioni che vanno oltre una linea di passaggio, un tiro riuscito, una vittoria. Quel gioco che in alcuni momenti è poesia in movimento, eleganza ed energia unite in un attimo di sospensione. Quel gioco che ha portato un’intera regione ad appassionarsi, tifare e alla fine gioire per un successo enorme e meritato. Ma l’amore è anche affamato, chiede sempre di più. Ed è quando questo avviene che qualcosa rischia di rompersi. Non si accettano più gli errori, i difetti diventano giganti e nascondono i pregi, la critica è sempre pronta ad accadere. E’ un meccanismo diabolico che porta chi era sinceramente appassionato a diventare uno che pretende la vittoria, chi fino ieri tifava per la propria squadra a tifare contro l’avversario, e addirittura, nei casi peggiori, ad insultare i giocatori della propria squadra. Altrove è successo, succede e purtroppo continuerà a capitare. Ma si può cambiare. O si può fermare il processo di decadimento prima che accada. Sassari, e con lei tutta la Sardegna, ha un pubblico fantastico, se ne sente l’energia anche stando seduti in postazione commento. E’ come un’onda di quel vostro mare meraviglioso sul quale vorrei navigare ogni giorno.
Quella in corso non è una stagione facile, per la Dinamo come per altre squadre. Tanti cambiamenti, una chimica che a volte sembra trovare mille ostacoli per definirsi, l’esonero di Meo… mille ragioni, zero alibi. Ed è in una stagione come questa che si può misurare l’amore, perché quando si vince è toppo facile percorrere centinaia di chilometri per esserci, agitare bandiere e cantare. Negli Stati Uniti, parlando di college basket, si cita il sophomore year (secondo anno) come il più difficile per chi ha avuto una prima stagione vincente. Quella della Dinamo del triplete non era la prima stagione ad altissimo livello, ma il concetto di sophomore year si adatta alla perfezione. Vincere è come innamorarsi: tutto è perfetto. Ripetersi è difficile come rendere unica una storia d’amore. E’ necessario che le aspettative non diventino pressione, che le delusioni non diventino rancore, che la fiducia rimanga anche se le cose non vanno esattamente come vorremmo. La stagione è lunga, c’è tutto il tempo perché le cose cambino. Quello che mi piacerebbe non cambiasse è l’onda. Mi piace pensare che quell’energia positiva che il pubblico sassarese sa dare restasse pura. Restasse amore nel più shakespeariano dei modi.
Paola Ellisse. Milanese, 54 anni, ha cominciato la sua carriera da giornalista nel 1991 a Tele+, diventata poi Sky. Dal 1994 è la più nota e stimata voce – e volto - delle telecronache: la “Signora del basket” ha commentato finali di campionato, Eurolega e campionati Europei, oltre che Final Four NCAA e finali di conference NBA. Ora è vicecaporedattore della direzione Sport di Sky “ma la cosa più bella – dice lei- è che non ho ancora smesso di divertirmi”.
Sassari, 25 gennaio 2016
Ufficio Stampa
Dinamo Banco di Sardegna