
Facile quando si vince, difficile quando si perde. Sembra scontato ma così non è. La Dinamo vive il problematico inizio di stagione con eventi che si sono concatenati negativamente, non ultimo l’infortunio al menisco di Diop. Perso Bendzius per molto tempo, Sassari ha cercato di recuperare i pezzi e di trovare il più presto possibile un equilibrio che le permettesse di tornare competitiva. Non ci è ancora riuscita, nonostante la bella partita in BCL con l’AEK e il secondo tempo di Varese. Sono arrivati segnali singoli come quello di Whittaker, nettamente alla miglior partita della stagione, come quello di Charalampopoulos, troppo importante per la sua doppia dimensione, come quello di Gombauld che è ragazzo con ampi margini di crescita e che continua a migliorare. In mezzo ci vuole assolutamente compattezza e spirito di sacrificio, oggi ancora più di prima. È il momento più importante, è il momento di rimanere uniti, di aiutarsi, di sostenere il coach e i ragazzi che stanno lavorando, che non si tirano indietro, ma che hanno maledettamente bisogno di sbloccarsi e di avere più certezze. Lo dice il presidente sulle colonne della Nuova Sardegna, “Il coach non si tocca”, Bucchi in tre anni ha sempre costruito un gruppo fantastico che è sempre andato oltre i propri limiti, arrivare due anni consecutivi in semifinale Scudetto è stata un’impresa, Sassari sa che la sua dimensione è di riuscire a fare il massimo possibile in un campionato che è diventato difficilissimo. In questo tourbillon di eventi, l’allenatore è il punto fermo da cui ripartire.
A Varese si è visto chiaramente che il Banco manca di vissuto insieme, di concretezza nei momenti in cui dovresti fare la differenza, la grande rimonta è un bellissimo segnale ma va supportata dalla continuità all’interno del match (vedi primo tempo) e dalla lucidità nel momento in cui si poteva superare Varese. C’è delusione, c’è amarezza, c’è rabbia per non essere mai stati al completo, ma il passato ormai è andato e la settimana si preannuncia infuocata con il doppio confronto Ludwigsburg – Trento, avversari tutt’altro che agevoli. La serie A oggi non ha sfide con il pronostico in tasca, la Dinamo ha il tempo per recuperare e di riuscire a tornare ad essere competitiva, l’arrivo di Smith non risolverà tutti i problemi ma cercherà di dare equilibrio difensivo alla squadra, di mettere una pedina di esperienza e leadership, nessuno lascia niente di intentato, società, coach, giocatori, tutti sanno quanto sia importante restare sul pezzo e continuare a lavorare duro, adesso più che mai è il momento di fare quadrato e rimanere uniti.







