
(Franco Picozzi - al centro- insieme agli amici durante la diretta di gara 7 tra Dinamo e Reggio Emilia il 26 giugno 2015: tutti indossano una maglia storica del giocatore del Banco)
Alla scoperta del terzo giocatore che calcherà il parquet il prossimo 14 maggio nella All Star Legends night. Dopo Bonino e Bini svelato l’altra leggenda che indosserà la maglia Dinamo: Franco Picozzi.
Ha indossato la maglia della Dinamo dal 1991 al 1996, e nei suoi quattro anni a Sassari è entrato nel cuore dei tifosi non certo a suon di schiacciate o grandi score ma con tutte quelle qualità, i famosi intangibles, che fanno dei giocatori delle icone. Franco Picozzi, classe 1965, è uno dei pochissimi che a Sassari può vantare un fan club a suo nome : il prossimo 14 maggio vestirà ancora una volta la maglia del Banco, nella All Star Legends Night, insieme a Mauro Bonino e Massimo Bini e altre leggende che presto verranno svelate, nella sfida nostalgica con i veterani dell’Alba Berlino.
“La prima volta che sono arrivato a Sassari, nel 1991, provenivo da tre anni a Livorno e avevo avuto qualche problemino ad adattarmi _racconta Picozzi_ Ho fatto una pausa di un anno per poi riapprodare in Sardegna nella stagione 1993/94 e restare tre anni. Non conosco giocatori che non si siano trovati bene a Sassari, merito della gestione che c’è sempre stata, una gestione anomala, unica e familiare, che posso dire con cognizione di causa non si trova praticamente da nessuna parte. Ho continuato a seguire le vicende della Dinamo e ho visto che in questi anni la società è cresciuta tanto pur mantenendo quella matrice originale. L’esperienza sassarese mi è servita tanto anche per il mio percorso professionale, in seguito, a Latina”. Il legame con la Dinamo è saldo, come dimostra lo scatto del 26 giugno 2015 con Franco e i suoi amici in assetto da super tifosi durante gara 7 tra Sassari e Reggio Emilia: “Ci siamo messi le mie vecchie maglie da gioco e abbiamo guardato la partita in tv, non potevo credere che quella che è stata la mia squadra stesse diventando campione d’Italia… è stata un’emozione indescrivibile, ho provato un grande orgoglio”.
Anche l’amore tra Franco e la Sardegna è più che mai vivo: “Torno spesso in Sardegna anche perché la mia compagna è algherese _racconta_ sono anche tornato nelle vesti di avversario in B2 quando giocavo a Latina”. L’emozione all’idea di calcare ancora una volta il parquet del PalaSerradimigni in maglia Dinamo è palpabile: “ Io e tanti altri torneremo su un parquet dove abbiamo lasciato una parte importante delle nostre vite professionali e umane, sarà sicuramente una grande emozione. Ritroverò tanti ex compagni di squadra che non vedo da allora, sarà davvero un’occasione speciale”. Nella valigia Picozzi metterà anche un cimelio speciale: “Nella mia borsa non mancherà lo striscione che i ragazzi del mio fan club mi regalarono l’ultima stagione.. è uno dei ricordi più cari di quegli anni”. Ma la pizza Picozzi esiste ancora? “Dovreste dirmelo voi _ride_ io ricordo solo che quasi per scherzo nella pizzeria dove andavamo sempre dopo le partite avevamo inventato una pizza piena di ingredienti col mio nome e con grande sorpresa l’avevo ritrovata nel menù”. Centro fisico, ricordato per i suoi blocchi particolarmente tosti, Franco è tornato in palestra per farsi trovare pronto: “Ho giocato fino a trentanove anni e poi non ho più toccato la palla _ racconta_ quindi mi son rimesso al lavoro. Fare uno dei miei celebri blocchi? Il rischio è di farne solo uno e poi non poter giocare per il resto della partita” scherza.
Picozzi Fan Club. Leggenda narra che nella storia biancoblu si contino sulle dita di una mano i giocatori che hanno avuto il privilegio di avere un fan club. Tra questi Franco Picozzi: a raccontare la nascita uno dei fondatori, Gabriele Sardu, che insieme al fratello Gianluca e agli amici Jacopo Bonistalli, Francesco Artudi e Giorgio Porcheddu, diedero la luce al gruppo di tifo organizzato a lui dedicato. “Quella di Picozzi è la Dinamo degli anni eroici _racconta Sardu- quella che si salvava all’ultima giornata, quella in cui i giocatori non potevano regalarci le magliette e non esisteva certo il Dinamo Store dove acquistarle. La Dinamo che si ascoltava in radio e si soffriva, si soffriva per tutto il campionato. Il fan club nacque quasi per gioco, avevamo scelto Picozzi perché era l’esempio di quei giocatori che -pur non estasiando il pubblico con schiacciate atletiche, né imponendosi come mvp o top scorer- sul campo davano l’anima sempre, senza mai risparmiarsi. Al Palazzetto, che all’epoca conteneva circa tremila, tremila e cinquecento persone, si creò una sorta di abitudine: noi sedevamo nella prima fila del settore A e di partita in partita c’era grande attesa per gli striscioni che esponevamo”. Tra i più celebri, tutti ovviamente a tema goliardico, il primo che annunciava la nascita del “Picozzi fan club” e quello più ironico: “A1, il sogno. Picozzi la realtà”. “Di partita in partita Franco migliorò le sue prestazioni e addirittura venne fatto un trafiletto su I giganti del basket dove il cronista raccontava l’incredulità dello stesso giocatore per la nascita del fan club”. “Ricordo come se fossi ieri le attese al Palazzetto della sua Audi 80 bianca _conclude Gabriele_ e tutti noi conserviamo gelosamente le maglie che ci regalò al termine dell’ultima stagione: rigorosamente XXXL, enormi e sformate, ma per noi degli oggetti di culto”.
All Star Legends night. Il 14 maggio al PalaSerradimigni un appuntamento è immancabile per tifosi e appassionati nostalgici e non solo: sul parquet di piazzale Segni una incredibile squadra di leggende che hanno fatto la storia del club biancoblu sfiderà una formazione di veterani dell’Alba Berlino. Sabato 14 maggio la sfida sarà tra le Dinamo Sassari Legends e l’Alba Berlino Veterans in una notte all’insegna della storia e dell’amore per la palla a spicchi.
La nostra storia, la nostra forza. La Dinamo Banco di Sardegna conosce bene il suo oltre mezzo secolo di storia e non dimentica chi, in questi 56 anni, ha contribuito con sudore, carisma e agonismo a rendere grande il club. Tanti giocatori sono passati per Sassari, qualcuno ha fatto della Sardegna la sua casa, qualcuno ha lottato duramente per portare il nome della propria città nell’Olimpo del basket nazionale, qualcuno ha dedicato tutto se stesso in una sola stagione in maglia Dinamo, quando ancora i colori societari erano l’amaranto e, dopo, il bianco e il verde. La società non dimentica nessuno di questi uomini, di questi eroi, e vuole rendergli il giusto merito nella prima stagione con il Tricolore cucito sul petto.
Sassari,05 marzo 2016
Ufficio Stampa
Dinamo Banco di Sardegna